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L'organo della chiesa Stampa

Come molte altre chiese della montagna modenese anche la Chiesa Parrocchiale di Iola, fino al termine del Settecento, rimase priva di un organo che servisse a sostenere con il suo suono il canto dei fedeli ed arricchisse le celebrazioni liturgiche.

L'organo che risale al 1806Nel 1806, guidati dal parroco don Giovanni Domenico Gelati e stimolati dallo spirito di emulazione nei confronti dei paesi vicini, anche gli abitanti di Iola decisero di dotare la loro chiesa di un organo.

Della costruzione originale dell'organo si conservano il somiere, la tastiera, i comandi dei registri e la parte anteriore della cassa; tutto il restante materiale, fra cui le canne, risale al cospicuo intervento del 1896 ricordato dall’iscrizione dipinta nella cimasa della cassa, ed è ascrivibile ad Eugenio Bonazzi.

Nel 1960 circa Rodolfo Guerini, di Bassano del Grappa, trasferì cassa e strumento dalla tribuna esistente sopra al presbiterio sul pavimento del coro, applicando baffi e vernice alluminata alle canne di facciata ed una pittura a tempera sul basamento e inserendo 9 canne di fattura industriale nel registro Voce Umana.



Nell’agosto del 2005 dopo un laborioso lavoro di recupero e restauro compiuto dall’organaro Paolo Tollari è stato inaugurato il ritorno al suono dello strumento.