Breve storia della parrocchia di Iola Stampa

Nei cataloghi delle chiese modenesi, tra il 1200 e il 1400, non è fatta alcuna menzione della chiesa di Iola. La chiesa più vicina al paese era quello di S.Antonino Martire, a Monteforte, che iniziò la sua attività parrocchiale dal 1100 secolo sino al  1500. Della chiesa di Monteforte si parla negli atti della visita pastorale alla Pieve di Maserno, fatta nel 1552 da Egidio Foscherari, vescovo di Modena. In tale visita furono constate le condizioni critiche della chiesa stessa che, evidentemente dovettero precipitare rovinosamente a rovina tanto da indurre l'autorità ecclesiastica a toglierle l'entità parrocchiale e passare i fedeli alla giurisdizione di Maserno. Nlle visita pastorale alla Pieve di Maserno, fatta nel 1572 dallo stesso Foscherari si parla dell'oratorio di S. Antonino e non più di chiesa.

Ma la chiesa di Pieve di Maserno era troppo lontana per gli abitanti di Jola e nel 1630, anno in cui la peste bubbonica si diffuse anche in quei luoghi, il paese fu dotato di una piccola chiesa dedicata a S. Maria Maddalena. Tre anni dopo don Ferdinando Bicocchi, sacerdote del luogo e primo parroco, fece istanza a monsignor Alessandro Rangoni affinchè la chiesa di Iola fosse eretta a Parrocchia. Il 12 Ottobre 1635 il vescovo dichiarò la chiesa Iola divisa e separata da Maserno ed eretta parrocchia a sè fissandone, nello stesso atto, anche i confini: "cominciasi alla fontana delle Spunge, e camminasi per la via delli Tufi sino alla terra delle Ballette, e tira alla bocca della Valicella, ed indi al Poggiolo sino alla Dizolla, e poi al monte contiguo all'Ara di Pollazzo, arrivando alle Tane sino alla serra di Romagnano, le qiali Tane siano sotto la chiesa di Iola con la casa di Pallazo, l'Orchia, il poggio e casa Zanarelli che queste sono le case di confine, e tutte le case verso oriente da questi confini saranno la nuova parrocchia di Iola".

La crescita della popolazione del paese portò i parrocchiani a chiedere agli allora feudatari, Francesco e Ferrante Montecuccoli, di potere ampliare e abbellire la chiesa e ciò avvenne nel 1666 come ricorda l'iscrizione sulla porta maggiore. Il 5 Aprile 1758 fu accolta l'istanza del parroco don Pietro Giacobazzi al Vescovo monsignor Stefano Fogliani, per dotare la chiesa della Fonte Battesimale. Stranamente il libro dei battezzati della parrocchia di Jola inizia dal 29 dicembre 1730, in quanto, antecedentemente a tale data, i nati di Jola si battezzavano a Maserno. L'intestazione del libro risale al 1° settembre 1709 in quanto per volere del vescovo di Modena, Mons. Stefano Fogliani, furono trascritti nel libro anche i battezzati sotto la Pieve di Maserno antecedenti al dicembre 1730.

Nel 1683 iniziò la costruzione della canonica, attuale sede del museo, attigua alla chiesa ove prese dimora, dal 1730, don Domenico Fiorelli. I predecessori suoi predecessori, abitarono sempre in casa propria.

Nel 1744 ci fu un violentissimo terremoto che, oltre a fare crollare diverse case, fece cadere la cappella dell'altare maggiore la quale fu ricostruita l'anno seguente da don Pietro Giacobazzi e dai parrocchiani.

Nella visita pastorale del 1748 fu rilevato che nell'oratorio, ad uso allora della sagrestia, vi era un altare dedicato ai SS. Geminiano e Filippo Neri.

La chiesa di Iola ai primi del 1900Nel 1908, a cura del rettore don Enrico Masotti, fu fatto il pavimento in mattonelle di cemento.

Nel 1919 fu rifatto l'altare di S.Antonio da Padova, eretto nel 1741 grazie ad una donazione di Giovanni Valia, e inaugurato il quadro di S.Maria Maddalena,  sito nell'altare maggiore, opera pregevole del Proff. Bellei di Modena.

Il cimitero, allora a pochi passi di fronte alla chiesa, venne aperto nel 1824 e don Giovanni Malavolti abbellì la chiesa, la fornì di arredi sacri e, nel 1844, dotò il campanile di un quarto di campane fuse dalla ditta Brighenti di Bologna.

Bibliografia:

- "Montese e il suo territorio", seconda edizione, di don Augusto Banorri. Edizioni il Trebbo, 2000.

- "Cenni storici su Jola", Venceslao Santi. 1912.

- "Cenni storici intorno alla plebana di Maserno", di Don Emilio M. Bernardi, 23 Giugno 1905. Edizioni il Trebbo, 2005.

Gli oratori della parrochia di Iola:

Oratorio della Padulla: dedicato a S.Antonio da Padova e costruito nel 1733 da don Lorenzo Passini. Non esiste più.

Oratorio delle Tane: dedicato a S.Antonio da Padova e costruito nel 1760 da Francesco Manfredini in adempimento alla disposizione testamentaria di suo padre, Carlo Antonio. Non esiste più.

Oratorio del Poggio: dedicato a S.Carlo Borromeo e costruito dai Sigg. Bernardoni, nominato nel 1792 in una relazione del rettore Gelati al vescovo Tiburzio Cortese. Non esiste più.


L'ratorio dei TamburiniOratorio dei Tamburini: dedicato alla B.V. del Carmine. Non esiste documento da cui rintracciare l'anno della sua costruzione.

 

 



L'oratorioOratorio della Beata Vergine di Montenero: si affaccia sulla piazza del paese e la sua costruzione fu iniziata nel 1867 a cura di don Giovanni Malavolti, ma la morte gli impedì di condurlo a termine. Il lavoro fu completato dal nipote don Eugenio Malavolti e venne benedetto nell' agosto del 1881. Attualmente ospita la rappresentazione del Presepe.

 

 

 

 

L'oratorio del TerminaleOratorio del Terminale: prende il nome dall'omonimo monte adiacente al paese sul quale fu costruito nel 1901, in omaggio al redentore per la buona fine del secolo.

 

 



L'iratorio del GuidoneOratorio del Guidone: fu costruito sulla riva della Stancatora.

 

 

 

 


Le maestà e i cippi in memoria della parrocchia di Iola:

Cippo in ricordo di don Passini

Cippo in ricordo di don Angelo Passini nato a Iola e parroco di Pietracolora dal 1964 al 1996. E' collocato nella piazzetta del Trebbo, in Iola.

 

 

 



La maestà si trova sulla via Serrette, che si imbocca all'uscita del paese verso Monteforte, sulla strada verso il Monte della Torraccia.

 

 

 


La maestà si trova alla base della località i Gianarelli, adiacente alla strada che da Iola porta a Monteforte.